Roccadaspide, la scuola ai tempi del Covid:intervista ds Rita Brenca Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

Roccadaspide. Dal 4 marzo scorso, le scuole hanno dovuto attivare la didattica a distanza. Ogni istituto si è dovuto impegnare a garantire ai propri studenti la continuità delle attività scolastiche. Sull’argomento la nostra redazione ha intervistato la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Roccadaspide, Rita Brenca. 

Dirigente Brenca, dopo l’annuncio del Miur dell’attivazione della didattica a distanza, come vi siete organizzati? 

” Per quanto riguarda il nostro istituto, come previsto dal decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri del 4 marzo scorso, ha attivato, nel rispetto della libertà di insegnamento, un ulteriore strumento per la didattica a distanza: la piattaforma G-Suite for education. La piattaforma permette di usufruire di strumenti di cooperazione e scambio di materiale in forma gratuita e tracciabile. Tutte le app sono fruibili gratuitamente online, senza necessità di installare applicazioni, e compatibili con tutti i dispositivi. È necessario solo un normale browser web. All’inizio non è stato  facile. Già da subito, la maggior parte dei docenti si sono chiesti come potessero continuare il lavoro coi ragazzi. Abbiamo cercato di collaborare e confrontarci. Era una cosa nuova per tutti. Ma nonostante ciò, il corpo docenti ha risposto bene all’appello. Dalle prime audiolezioni, siamo passati ad avere anche le videolezioni”

Per quanto riguarda la risposta delle famiglie a questa nuova attività? 

“Come scuola abbiamo sottoposto alle famiglie un questionario di gradimento e devo dire che hanno risposto all’appello della scuola. Hanno reagito bene al nuovo metodo e tutto prosegue per il meglio. Qualche criticità c’è stata, soprattutto per la mancanza da parte di qualche famiglia di dispositivi tecnologici. Nel questionario ho potuto riscontrare che i genitori chiedevano il contatto visivo con l’insegnante nelle lezioni quotidiane a distanza. E siamo riusciti in poco tempo ad esaudire questa richiesta”

Parlava di mancanza di dispositivi tecnologici, come avete risolto?

“Come scuola abbiamo provveduto a dare in comodato d’uso i computer che erano in dotazione alla comunità scolastica”

Il bilancio di questa sperimentazione nelle scuole 

“Tutto sommato sono soddisfatta del lavoro quotidiano dei docenti e degli studenti. Mi sono confrontata con i docenti, mi sono immedesimata nella situazione, come docente prima e poi come mamma, c’è stato bisogno di ricrearsi e reinventarsi con nuovi metodi. Cerchiamo di far trascorrere un pò di tempo a questi bambini in serenità, in quanto chiusi in casa. Giornate più leggere, e cose utili senza strafare. Interessa la qualità e non la quantità del servizio educativo. La Dad non è del tutto inclusiva. I bambini che vivevano già prima uno svantaggio, continuano a viverlo tutto’ora. Ma stiamo facendo il possibile. Mai abbassare la guardia, è importante far sentire la propria presenza, affrontiamo questa sfida, reinventandoci e diamo il meglio di noi stessi”.

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