Battipaglia. Domenica primo ottobre 3.500 battipagliesi, dalle 5 del mattino, dovranno lasciare le abitazioni, che ricadono in un raggio di 352 metri dal punto in cui, il 10 agosto scorso, fu ritrovato un ordigno bellico inesploso risalente alla seconda guerra mondiale.
L’ordigno si trova nel cantiere dell’ex Zuccherificio, in via Turco.
Diciotto le persone non autosufficienti. Sei di queste, in condizioni più gravi, saranno portate all’ospedale “Santa Maria della Speranza” e resteranno lì per tutta la giornata. Le altre 12 persone invece verranno portate al centro d’accoglienza allestito negli spazi dell’istituto d’istruzione superiore “Ferrari”, in via Rosa Jemma di Battipaglia.
Ieri pomeriggio, in prefettura, il viceprefetto Franca Fico ha presieduto l’incontro di concertazione teso a definire gli ultimi dettagli dell’evacuazione di domenica. Al tavolo c’erano i referenti di tutti i gestori dei sottoservizi: eDistribuzione, Asis e altri. Le operazioni di bonifica e disinnesco, a cura degli artificieri del 21esimo Reggimento genio guastatori dell’esercito italiano, di stanza a Caserta, interesseranno in prima persona più di 3.500 persone. Ci sono circa altri 1.500 battipagliesi interessati in maniera meno diretta dall’evacuazione, perché dalle 5 alle 19 rimarranno senza forniture, visto che i distacchi non possono meticolosamente ricalcare la zona rossa.
All’incontro, ovviamente, c’erano anche il capitano Samuele Bileti, il vicequestore Giuseppe Fedele ed i tenenti Agostino Fasulo e Domenico Di Vita , rispettivamente vertici locali dei carabinieri, della polizia di Stato, della guardia di finanza e della polizia locale. E c’era una folta delegazione del Comune di Battipaglia, capeggiata dalla sindaca Cecilia Francese: con lei il dirigente dell’ufficio tecnico comunale, l’ingegnere capo Carmine Salerno , i suoi colleghi Franco Ruggiero e Ilario Marmo e, in rappresentanza della Protezione civile, Rosario Alfinito. Il rientro è previsto per le 19. Il centro d’accoglienza, al “Ferrari”, è aperto a tutti.(la Città)