Lotta al tumore ovarico: a Capaccio evento “Il sogno di Irene vive in Alto” Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

Per l'occasione, i templi del parco archeologico di Paestum saranno illuminati di color verde tiffany nelle notti del 14 e 15 giugno

Capaccio. Lotta al tumore ovarico, il 15 giugno la seconda edizione del convegno nazionale  “Il sogno di Irene vive in Alto”. E i Templi di Paestum si illumineranno di verde tiffany

Arriva alla seconda edizione il convegno nazionale “Il sogno di Irene vive in Alto”, organizzato dall’Associazione Alto Lotta Al Tumore Ovarico e che si terrà il 15 giugno 2024, a partire dalle  9 nella sala congressi del Next “Nuova Esposizione Ex Tabacchificio” a Capaccio Paestum.

L’evento, che segue il primo convegno tenutosi presso la caserma “La Marmora” lo scorso anno, è patrocinato da Comune di Capaccio, Parchi Archeologici di Paestum e Velia e dalla Simg “Società Italiana di Medicina Generale”.
Questo importante appuntamento mira a mantenere alta l’attenzione sulla diagnosi e sul trattamento del tumore ovarico, una patologia “spesso discriminata e poco conosciuta, che continua a presentare un altissimo tasso di letalità a fronte di cure ancora limitate”, spiegano gli organizzatori. Per l’occasione, i templi del parco archeologico di Paestum saranno illuminati di color verde tiffany nelle notti del 14 e 15 giugno.

Interverranno alcuni tra i massimi esperti del settore, provenienti dai più rinomati istituti di ricerca e cura d’Italia. Il convegno sarà moderato dal dottor Vincenzo Verrone, referente provinciale della Sigm Salerno.  Tra i relatori, il professor Giovanni Scambia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma offrirà un’introduzione generale sulla patologia del tumore ovarico; il professor Francesco Raspagliesi dell’Irccs Istituto Nazionale dei Tumori di Milano discuterà dell’utilità dello screening per il tumore ovarico in donne ad alto rischio; il dottor Marco Petrillo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari presenterà le strategie preventive; la dottoressa Laura Franco dell’Azienda Ospedaliera Policlinico Universitario Federico II di Napoli affronterà le tecniche diagnostiche; il professor Francesco Cosentino del Responsible Research Hospital di Campobasso parlerà dei progressi chirurgici; il dottor Francesco Multinu dell’Istituto Europeo di Oncologia “Ieo” di Milano e della Mayo Clinic discuterà del trattamento chirurgico delle recidive; il professor Gian Franco Zannoni della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma esaminerà la correlazione tra mutazioni genetiche e caratteristiche anatomopatologiche; il professor Massimo Barberis dell’Istituto Europeo di Oncologia  “Ieo” di Milano discuterà l’importanza dei geni Brca e Hrd nell’era dei Parp inibitori; e infine, il dottor Ugo Cavallaro dell’Istituto Europeo di Oncologia “Ieo” di Milano presenterà un aggiornamento sulle ricerche più recenti.

Il convegno si concluderà con un dibattito aperto e le conclusioni finali, seguiti da una performance della Corale città di Agropoli, Club Art Music Lab, che offrirà un momento di riflessione e condivisione.

“La diagnosi di cancro ovarico non riguarda solo la donna che la riceve – dichiara la Presidente dell’Associazione Alto Maria Teresa Cafasso  – siamo madri, mogli, figlie, sorelle, insegnanti, commesse, veterinarie, infermiere, impiegate, casalinghe, scienziate, scrittrici, e fino alla diagnosi abbiamo sostenuto un mondo che improvvisamente crolla. La nostra è una battaglia universale che riguarda tutti”. 

“È necessario – ribadisce la dottoressa Cafassoche le Istituzioni e le aziende farmaceutiche prestino adeguata attenzione a questa patologia che lascia pochissime speranze di sopravvivenza. Abbiamo bisogno di nuovi farmaci, di maggiore attenzione, e che se ne parli molto, perché da sole non ci si salva. Abbiamo bisogno di tutti per raggiungere il nostro obiettivo: guarire tutte, nessuna esclusa!”.
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