[VIDEO] Tragedia Pietrarsa 1929, a Buccino un reperto diventerà un monumento ricordo Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

Buccino. Nell’estate 1983, affiorava immerso nel pietrisco nel letto del fiume Bianco, in secca, che scorre vicino Buccino (SA), un grosso pezzo di manufatto in ferro che presentava delle rivettature: si trattava di un pezzo di un’antica locomotiva deragliata, nel 1929, sulla linea Sicignano degli Alburni-Potenza, nel corso di un’inondazione dovuta ad una piena del fiume Bianco. Il convoglio, come si legge da un articolo de IL MATTINO, di mercoledì 25 settembre 1929, faceva un’ispezione della linea ferroviaria. “In una linea della della Basilicata, riattivata dopo le inondazioni dei giorni scorsi, doveva passare un treno con 150 passeggieri. Un dubbio sulla consistenza della linea consigliò quei ferrovieri a tentare una prova ed essi partirono su questo piccolo treno che non doveva ritornare. Il sacrificio di questi uomini, che ha salvato la vita di centinaia di persone, non comporta parole di esaltazione: Esso onora una classe che lavora duramente e già in altri episodi ha scritto pagine di valore, e tutta la Nazione oggi si inchina riverente davanti alla memoria di questi suoi mirabili figli. Nove famiglie attendono oggi angosciosamente i loro cari ed il pensiero si vorrebbe ribellare a tanta crudeltà di destino.Nella tragedia, avvenuta il 21 settembre 1929, come si apprende da altre fonti, perirono 9 addetti alle ferrovie: il macchinista Brizzi Sidach ed il fuochista Luigi Liguori, entrambi di Napoli, il manovale Carmine Bottiglieri, i cantonieri Giovanni Centola e Giuseppe Del Basso, tutti e tre di Romagnano al Monte, il cantoniere Rocco Senise di Baragiano, i manovali avventizi Carmine Scelza e Antonio Cuomo, il primo di Salvitelle ed il secondo originario di Pertosa ma residente, dopo il matrimonio, a Salvitelle, ed, infine, il manovale Vincenzo Di Franco di Balvano. A seguito del primo ritrovamento di un frammento della locomotiva nel giugno 1983, di cui ne dava notizia il mese dopo IL GIORNALE DI BUCCINO, nasceva l’idea, di un gruppo di cittadini di Buccino, di recuperare il reperto “liberandolo” dal pietrisco, per poterne fare un monumento a ricordo di quella sciagura e delle vittime coinvolte, ma, le priorità dell’immediato dopo sisma dell’80 erano ben altre e il progetto veniva accantonato. Il ritrovamento adesso del reperto, già liberato dal fiume ad opera di sconosciuti e accantonato poco lontano da dov’era nel 1983, riporta in essere, con più fermezza, l’idea di 37 anni fa, da effettuarsi dapprima con la costituzione di un comitato e poi con il necessario iter burocratico affidato alle amministrazioni locali.

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