Capaccio, maltrattamenti e abbandono animali: multe fino a 30.000 euro Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

Capaccio Paestum. Multe fino a 30.000 euro per chi maltratta e abbandona gli animali. Ma anche servizi mirati sul territorio per debellare il fenomeno, portati a compimento da parte degli agenti della polizia locale di Capaccio Paestum. Il Comune, retto dal sindaco Franco Alfieri, rimette sul tavolo anche il progetto di realizzazione di un canile comunale. 

UNA SPECIFICA ORDINANZA CON MULTE FINO A 30MILA EURO

Il sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, ha pubblicato un’ordinanza che prevede una serie di misure a contrasto dell’abbandono degli animali. Per i trasgressori sono previste multe da 100 a 30.000 euro, in base alla natura e alla gravità delle violazioni. E’ vietato l’abbandono di animali sul territorio e predisposto l’obbligo di provvedere all’identificazione e alla registrazione dei cani da parte di veterinari pubblici competenti per territorio e veterinari libero professionisti, abilitati ad accedere all’anagrafe canina regionale. I proprietari o detentori di cani devono provvedere a far identificare e registrare gli animali tramite l’applicazione del microchip. I veterinari che provvedono all’applicazione del microchip devono contestualmente effettuare la registrazione all’anagrafe canina dei soggetti identificati. Il certificato di iscrizione deve accompagnare il cane in tutti i trasferimenti di proprietà. I proprietari devono assicurare la custodia dei loro cani e devono adottare tutte le misure adeguate per evitare la fuga e prevenire situazioni di pericolo in danno di altri animali o cittadini. In particolare: i cani a custodia di abitazioni, fabbricati o giardini ed edifici rurali, la cui presenza deve essere segnalata all’esterno, non possono essere lasciati liberi, salvo che l’edificio o il luogo da vigilare siano recintati in modo da impedire ai cani stessi di raggiungere le persone che transitano sulla strada; i cani da guardia a luoghi e locali privati aperti, o ai quali non sia impedito l’accesso a terzi – la cui presenza deve essere segnalata all’esterno – possono essere tenuti senza museruola soltanto se custoditi in appositi spazi recintati di almeno 8 metri quadrati per cane con peso al di sotto di 20 kg e 11 metri quadri per cane di mole maggiore; è vietato tenere gli animali legati o a catena, se non momentaneamente e in casi di effettiva urgenza o pericolo. In ogni caso il cane non va tenuto in catena per un periodo maggiore di 8 ore al giorno. La catena deve avere una lunghezza di 5 metri, scorrere su cavo aereo almeno lungo 5 metri e alto 2 metri dal terreno, avere due moschettoni rotanti alle estremità. E’ vietato, infine, mettere in atto comportamenti lesivi nei confronti degli animali contrari alla loro natura biologica e sociale e alla normativa vigente in materia e catturare randagi o animali vaganti.

I CONTROLLI SUL TERRITORIO

Obiettivo principale dei controlli è contrastare, reprimere e prevenire il fenomeno dell’abbandono degli animali da affezione sul territorio comunale, effettuando i necessari controlli ai cani padronali, soprattutto quelli detenuti presso le aziende agricole, zootecniche e nelle zone rurali, e applicando le sanzioni previste dalla normativa vigente, sia amministrativa e sia penale, in caso di accertate violazioni. Il servizio sarà operato in sinergia con il personale veterinario del Dipartimento di prevenzione della U.O.S.D. Veterinaria di Capaccio Paestum e personale delle guardie zoofile WWF e FareAmbiente (entrambe le associazioni fanno parte anche del Nucleo comunale ambientale investigativo), oltre a volontari facenti parte di altre associazioni di volontariato ambientaliste iscritte all’Albo regionale.

UN NUOVO PROGETTO PER IL CANILE

Il Comune ha dato anche apposito atto di indirizzo al responsabile dell’Area VI – Lavori pubblici per la predisposizione di una ipotesi progettuale da sottoporre all’approvazione della giunta comunale finalizzata alla richiesta di finanziamento alla Regione Campania per la realizzazione di un canile-rifugio comunale da realizzarsi sul territorio in una zona idonea da individuare. Un progetto, quello del canile comunale, messo in cantiere da più amministrazioni che si sono susseguite nel corso degli anni. Dopo l’insediamento dell’ex sindaco Franco Palumbo, il Comune di Capaccio Paestum aveva pubblicato anche un avviso esplorativo per manifestazioni di interesse per l’individuazione di locali da adibire a rifugio per randagi. L’ente era pronto a sottoscrivere un’apposita convenzione della durata di cinque anni rinnovabili, ma del progetto non se n’è fatto nulla. Sorte identica per la costruzione del canile in località Cannito, progettata già dall’amministrazione dell’ex sindaco Voza. Con Palumbo l’ente aveva acquisito al patrimonio comunale la porzione di suolo occupato dalla ex discarica. Un terreno che necessita di bonifica, con la gestione del sito controllato fino alla completa mineralizzazione dei rifiuti e l’inertizzazione del cumulo staccato, con il conseguente monitoraggio delle matrici ambientali coinvolte. Per la realizzazione del canile a Cannito si parlava di utilizzare fondi propri comunali integrati da contributi regionali, per una somma di 1.450.000 euro.

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