Capaccio. Oltre 33mln di debiti, Comune a rischio dissesto ricorre al riequilibrio finanziario Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

La procedura di riequilibrio finanziario pluriennale avrà la durata di 15 anni. Il disavanzo risulta eccessivo in relazione alle entrate comunali correnti

Capaccio Paestum.  Comune a rischio dissesto finanziario, 33 milioni di euro di disavanzo di amministrazione: l’ente costretto a ricorrere alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale che avrà la durata di 15 anni. 

La problematica è stato oggetto di un accesso dibattito nel corso dell’ultimo consiglio comunale. A relazionare sulla proposta l’assessore al bilancio Antonio Agresti. “ Con l’adesione al piano il Comune ha la facoltà di chiedere il Fondo di rotazione al fine del pagamento dei debiti commerciali, sopperendo così – ha evidenziato Agresti – alla sofferenza di liquidità ed alla riduzione del fondo garanzia debiti commerciali. Il disavanzo è di natura tecnica e dipende dal cronico aumento dei residui attivi per mancato pagamento dei tributi locali da parte dei contribuenti che ha determinato soprattutto nel 2023 l’obbligo di rideterminare in forte aumento il Fondo crediti dubbia esigibilità”.

L’Ente sulla base delle risultanze del rendiconto della gestione 2023 e della verifica della salvaguardia degli equilibri di bilancio ha quindi deciso di aderire alla procedura del riequilibrio finanziario pluriennale. Nell’ambito dell’attività istruttoria relativa all’adesione alla procedura del riequilibrio finanziario pluriennale è stata avviata una ricognizione dei debiti fuori bilancio, delle passività potenziali e delle passività pregresse ai fini della quantificazione della complessiva massa passiva dell’ente.

Il Comune di fatto non è in grado fronteggiare lo squilibrio finanziario accumulato

Il disavanzo risulta eccessivo in relazione alle entrate comunali correnti. L’ente patisce una grave carenza di liquidità, situazioni che lo espongono al rischio di dissesto finanziario. Da qui la necessità di ricorrere alla procedura di riequilibrio per prevenire lo stato di dissesto finanziario per ripristinare l’equilibrio strutturale del bilancio e assicurare l’integrale ripiano del disavanzo di amministrazione e il finanziamento dei debiti fuori bilancio. Allo stato il Comune presenta un disavanzo per l’anno 2023 di 33.346.052 euro, mezzo milione di euro riguardano il contenzioso legale in corso. La durata massima del piano di riequilibro, in base al numero di abitanti, sarà di 15 anni.

Le contestazioni del consigliere Emanuele Sica che presenterà denuncia alla Corte dei Conti, al Prefetto e ministero degli Interni  

“ L’amministrazione, sindaco in testa, ha ribadito a più riprese e sin dal Consiglio Comunale del 09.08.2024 che la conseguente, inevitabile adesione al piano di riequilibrio finanziario non avrebbe comportato aumento indiscriminato dei tributi, tagli alla spesa per prestazioni di servizi, rideterminazione della dotazione organica del personale e delle spese ad esso destinate, accensione di nuovi mutui per il pagamento dei debiti. Invece, la delibera relativa al 4 punto all’o.d.g. del Consiglio per l’adesione ad un piano di riequilibrio finanziario che avrà la durata di 15 anni, nelle disposizioni finali sancisce la volontà di accedere al “Fondo di Rotazione”, cioè un nuovo mutuo di oltre 6 milioni di euro che, ed è questo l’aspetto più rilevante, in concreto, obbliga l’Ente all’attuazione preventiva ed immediata di tutte le suddette misure drastiche di aumento dei tributi, tagli lineari alla spesa e rideterminazione della dotazione organica del personale. E’ doveroso da parte mia, in virtù del rispetto che provo per questa assise, per voi consiglieri, per i nostri concittadini e per la città di Capaccio Paestum comunicare preventivamente che provvederò ad inviare nei prossimi giorni una nota alla sezione regionale della Corte dei conti, al Prefetto di Salerno ed al Ministero degli Interni al fine di informarli su ogni aspetto inerente la vicenda in atto di cui ancora non dovessero essere debitamente al corrente”.

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